In seguito allo scandalo uova contaminate al fipronil, si è scoperto che oltre 15 Paesi europei gli allevatori avicoli hanno fatto uso di questo potentissimo insetticida. Cosa li ha spinti in questa direzione? Lo sveleremo in questo articolo!
Fluocianobenpirazolo, meglio conosciuto come Fipronil. E’ proprio questo l’insetticida recentemente più discusso e dibattuto delle cronache italiane ed estere, colpevole di aver provocato la capillare diffusione di uova contaminate esportate in 15 Paesi europei, Italia compresa, da Olanda e Belgio.
Secondo il quotidiano olandese ‘de Volkskrant’, il fipronil sarebbe stato infatti utilizzato in aziende avicole nei Paesi Bassi per più di un anno. Il rischio è che la sostanza in questione possa essere stata mescolata con un insetticida utilizzato legalmente per il mantenimento dei polli e per migliorarne la resa.
Senza circoscrivere il discorso a pollai e allevamenti, nella vita di tutti i giorni il Fipronil è conosciuto e usato soprattutto come principio attivo in diversi antiparassitari per gli animali da compagnia, spesso usato insieme al Methoprene, un repellente per pulci e zecche.
Cosa succede però se per un motivo qualsiasi, come ad esempio attraverso le uova, il fipronil viene accidentalmente a contatto con l’uomo?
I sintomi registrati a seguito di esposizione singola o ripetuta a forti dosi di fipronil sono:
- ipereccitabilità,
- irritabilità,
- tremori,
- letargia e convulsioni.
Si tratta però di sintomi reversibili una volta terminata l’esposizione.